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mercoledì 28 ottobre 2015

Commento personale al Vangelo di oggi: come ricordare gli Apostoli.


Il Vangelo di oggi elenca i dodici apostoli che, di solito si mandano a memoria al catechismo a due a due.
Il primo (Pietro) e l'ultimo (Giuda Iscariota) sono famosissimi, così come i due evangelisti (Giovanni e Matteo).
Giacomo Maggiore è ricordato, tra l'altro, per essere presente alla Trasfigurazione assieme al fratello Giovanni e a Pietro.
Tommaso è famoso per la sua incredulità divenuta proverbiale, ma che lascia spazio, nel passo del Vangelo che lo riguarda, ad una bella professione di fede: "Mio Signore e Mio Dio".
Questi 6 sono gli Apostoli più famosi, ma non sono difficili da ricordare anche gli altri 6.

Andrea si manda a memoria assieme a suo fratello Simon Pietro.
Filippo e Bartolomeo si ricordano assieme.
Giacomo Minore o Giacomo d'Alfeo si ricorda perché se c'è un Giacomo Maggiore ce ne sarà uno Minore.
Suo fratello Giuda, (non a caso nominato come "Giuda di Giacomo" dall'Evangelista Luca) figlio anch'egli di Alfeo o Cleofa e di Maria di Cleofa, una delle "3 Marie" assieme alla Madonna e a Maria Maddalena, si ricorda come "l 'altro Giuda", ovvero Giuda Taddeo.
Simone lo Zelota si ricorda come "l'altro Simone" (rispetto a Simon Pietro).

Questo l'ordine mnemonico:
1) Simon Pietro ed Andrea;
2) Giacomo (Maggiore) e Giovanni
3) Matteo e Tommaso;
4) Filippo e Bartolomeo;
5) Giacomo (Minore o d'Alfeo) e Simone lo Zelota;
6) Giuda Taddeo (o Giuda di Giacomo) e Giuda Iscariota.

Ricordo infine che Mattia vinse il sorteggio con Giuseppe Barsabba detto Giuseppe Giusto e sostituì Giuda Iscariota e che poi si aggiunsero Paolo ("Apostolo delle Genti") e Barnaba, nonché che tutti i Vescovi sono (discendenti degli) Apostoli del Signore. Ma, in senso stretto, gli Apostoli sono solo i 12 di cui sopra.

martedì 27 ottobre 2015

La "Relatio Finalis" del Sinodo NON prevede la Comunione ai divorziati risposati!

Una bella notizia!
Magister qualche giorno fa (il 24) ha fatto notare non solo che la Comunione per i divorziati non era esplicitamente prevista dal Sinodo ma che non si poteva neanche dedurre dal testo della "Relatio finalis".
Antonio Socci, sempre molto informato sulle vicende vaticane (ha scritto delle dimissioni di Benedetto XVI in anteprima mondiale) ha riportato l' "interpretazione autentica" (cioè "quella del legislatore"):
1) del Cardinal Pell
nonché
2) del vice di padre Lombardi, padre Rosica ("I reporter che cercavano chiarezza si sono affollati intorno al portavoce : 'NON POSSONO RICEVERE LA COMUNIONE' ha detto padre Thomas Rosica".).
Quindi salvo rivoluzioni del Papa stesso (che non penso avverranno) la DOTTRINA (sulla Comunione ai divorziati risposati) NON CAMBIA rispetto alla Tradizione bimillenaria della Chiesa.
E' stata la solita bufala mediatica.

L'intervista al Cardinal Pell ("I testi (della Relatio) sono stati sostanzialmente FRAINTESI (si riferisce al modo in cui certa stampa ha informato sulle conclusioni del Sinodo, nda).
Prima di tutto NON C'E' NESSUN RIFERIMENTO, sia nel paragrafo 85 che in ogni altra parte del documento, ALLA COMUNIONE PER I DIVORZIATI RISPOSATI.
QUESTO E' FONDAMENTALE !
E anche nel paragrafo 63 c’è una sezione adeguata sulla comprensione appropriata di cosa s’intenda per 'RETTA COSCIENZA' che deve essere formata alla luce della Parola di Dio.
E il DISCERNIMENTO che viene incoraggiato, nel paragrafo 85, deve essere basato, in questa materia particolare, sull’INTERO INSEGNAMENTO DELLA FAMILIARIS CONSORTIO DI S. GIOVANNI PAOLO II e - dice un altro riferimento - SULL'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA.
Sarebbe stato di grande aiuto se ci fosse stata maggior chiarezza, ho pensato al momento in cui veniva definita la Relatio. Ma NON C'E' NULLA nei paragrafi, così come stanno, che sia radicale o falsa dottrina o che sostenga una pratica falsa.
Credo che sia ESSENZIALE PER NOI, per andare avanti, come comunione UNITI ATTORNO AL BUON DIO, il fatto di NON DISTORCERE l’insegnamento di questo Sinodo, sia che ci piaccia sia che non ci piaccia, sia che ci piaccia in un altro modo.
Non dobbiamo né esagerarlo, né diminuirlo, ma prenderlo così come è. E COSI COME E' IL TESTO E' PIENAMENTE IN CONFORMITA' CON GLI INSEGNAMENTI E LE PRATICHE FONDAMENTALI DELLA CHIESA". )

venerdì 23 ottobre 2015

Preghiera (o meglio "serie di invocazioni") composta il 23 ottobre

San Pio prega per noi!
San Giovanni Paolo II prega per noi!
Santi e Angeli tutti pregate per noi!

Maria Santissima, Madre Immacolata, nostro rifugio, nostra forza e porta del Cielo, prega per noi!

O Gesù, nostra speranza, ascoltaci o Signore
O Gesù, nostra speranza, aiutaci o Signore
O Gesù, nostra speranza, esaudiscici o Signore
O Gesù, nostra speranza, abbi pietà di noi!


martedì 20 ottobre 2015

"Preghiere e Litanie Cattoliche"


Ieri ho pubblicato in un POD un libro: "Preghiere e Litanie Cattoliche".
Fra qualche mese sarà disponibile la versione cartacea nel sito di Amazon, www.amazon.it (penso agli inizi di Febbraio, ma vi informerò appena sarà disponibile).
In ogni caso, la prima domenica dopo Pasqua (cioè la Domenica in Albis o della Divina Misericordia che nel 2016 sarà il 3 Aprile) metterò a disposizione di tutti GRATIS la versione VIRTUALE in formato pdf sul sito www.cristianesimo.org (è un redirect al solito sito http://kristianesimo.weebly.com ).
Sarà il mio personale regalo di Pasqua (anche se una settimana dopo)!

Michele

venerdì 9 ottobre 2015

Fede, ragione, fondamentalismo, laicismo

D'accordo col professor Introvigne ma come filosofo dilettante ed appassionato di storia delle religioni mi limito a fare 3 appunti:
1) la fede è più importante della ragione: per usare una famosa metafora medievale (usata in altro ambito) la fede è il sole, la ragione la luna cioè la luce della ragione deriva dalla fede;
2) le fedi non sono tutte uguali: il cristianesimo è superiore alle altre fedi, da un punto di vista conoscitivo oltre che morale.

L'equidistanza fra fede e ragione e fra le fedi è laicismo, lo stesso che Introvigne denuncia. Per usare usare una mia vecchia metafora:
"Spesso non c'è vita nelle vie di mezzo".

3) Inoltre - e concludo - la Tradizione non è immutabile nella sua interezza ma non può dire l'opposto del testo biblico che costituisce la base, il "nocciolo duro" quello sì immutabile della tradizione. D'altronde è un vecchio motto esegetico (o interpretativo) non solo in ambito religioso "in claris non fit interpretatio" cioè "il testo chiaro non necessita di interpretazione" (traduzione non letterale). E il testo biblico è chiaro sia sui divorziati risposati sia soprattutto sull'omosessualità.

Articolo in questione:
Estratto:
In generale come definirebbe il fenomeno del fondamentalismo?
"Mi sembra che la metafora dell’aereo di San Giovanni Paolo II, all’inizio della «Fides et ratio», sia accettabile anche per i sociologi.
Per volare abbiamo bisogno di due ali, la fede e la ragione.
Se l’ala della fede diventa ipertrofica e la Fede si mangia la ragione l’aereo si schianta: è il fondamentalismo.
Se l’ala della ragione diventa ipertrofica e si mangia la fede abbiamo il laicismo, e l’aereo si schianta lo stesso..."