Cerco
di esprimere quello che penso con moderazione come al solito.
Molte
delle cose che dice Papa Francesco sono condivisibili (almeno dal mio
punto di vista che è quello di un tradizionalista moderato), ma ho
diversi appunti, alcuni dei quali anche gravi.
Ma
procediamo con ordine.
La
prima cosa che noto è che un discorso MOLTO politico.
Se
l'avessi fatto io (pur con delle differenze) sarebbe stato il
discorso di un cittadino del Mondo, se l'avesse fatto un politico non
avrebbe fatto nient'altro che il suo mestiere, detto dal leader della
VERA religione (quella Cristiana) e della VERA confessione (quella
Cattolica), cioè dal Papa, Vicario di Cristo, mi appare un discorso
TROPPO politico.
Papa
Francesco dovrebbe ricordare che, come Cristiano (e ancor più come
Papa), prima di essere cittadino del Mondo, è cittadino (futuro, se
se lo “meriterà” e se Dio vorrà) del Paradiso. Per ogni buon
cristiano la Patria vera ed eterna è il Cielo, non l'Universo
materiale. Questo per quanto riguarda il “metodo” o la “forma”
di questo discorso.
Passando
al merito, la prima cosa che noto (non in ordine cronologico, ma come
gravità) è che Papa Francesco dice che la “1° lotta è quella
per la biodiversità”. No, la 1° lotta è per salvare la propria
anima e quella dei fratelli, la 1° lotta è per instaurare il Regno
di Dio sulla Terra, la 1° lotta è per il Trionfo del Cuore
Immacolato di Maria preannunciato a Fatima.
E'
singolare che un politico pubblico peccatore come Salvini (rispetto
al quale ho idee profondamente diverse sull'Europa) parli di “Trionfo
del Cuore Immacolato di Maria” e il Papa, Vicario di Cristo, non ne
parli mai nei suoi discorsi pubblici, come se avesse altre priorità.
Ma anche questo è un “segno dei tempi”.
La
seconda cosa che noto è quando parla di “rigidità”, più
precisamente Papa Francesco afferma che “tante scuole di rigidità
dentro alla Chiesa, che non sono scisma, ma sono vie cristiane
pseudo-scismatiche che finiranno male. Quando vedete cristiani,
vescovi, sacerdoti, rigidi, dietro di loro ci sono dei problemi, non
c'è la sanità del Vangelo”.
Insomma
Papa Francesco tratta i suoi detrattori come “malati psichiatrici”
e “persone con problemi”. Posto che per molti psicologi la
“perfetta normalità” è una tendenza statistica e che è meglio
essere “folli in Cristo” che seguire la “folle ribellione di
Lucifero”, cioè la differenza fondamentale non è fra malati e
sani ma fra buoni e cattivi, posto tutto questo vedo (magari mi
sbaglio, ditemelo voi) un'insopportabile arroganza e insolenza nel
trattare i propri avversari dialettici e/o detrattori come “pazzi”
(perché questo in sostanza dice Papa Francesco, pur con forme
larvate) e lo trovo pure molto poco “evangelico” (nel senso non
della confessione, ma dell'aderenza al Vangelo) e molto poco
cristiano.
Ricordo a tal proposito, grazie a Sonia: 《Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.》Matteo,5.21-37
Ricordo a tal proposito, grazie a Sonia: 《Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.》Matteo,5.21-37
In
terzo luogo trovo molto singolare che Papa Francesco in
quest'intervista affermi di apprezzare le critiche costruttive e
aperte e poi:
1)
in un'altra intervista dice che non ha tempo per leggere i
tradizionalisti;
2)
non abbia mai risposto ai Dubia di Cardinali, cioè cristiani e
cattolici che sono anche Principi della Chiesa e pastori e vicari
locali di Cristo (in quanto ogni Cardinale è prima di tutto un
vescovo, cioè tendenzialmente è a capo di una diocesi);
3)
proceda con la sistematica epurazione di tutti i tradizionalisti (fra
cui quelli di cui parliamo in questo gruppo).
In
quarto luogo, l'inverno demografico in Occidente a me (magari mi
sbaglierò) mi sembra provocato NON dal benessere, ma dalla crisi
economica della classe media, da un'economia sempre più diseguale in
cui la ricchezza e il potere vanno concentrandosi in poche mani e,
soprattutto, da una crisi di valori e spirituali che ci ha condotto
all'Apocalisse attuale.
In
quinto luogo, e anche questo è gravissimo, non mi piace il solito
attacco al “proselitismo”: si testimonia principalmente con le
opere, ma anche con le parole e l'argomentazione, sennò il buon Dio
non ci avrebbe dato la facoltà di parlare e di scrivere (e non si
capirebbe perché il Papa conceda lunghe interviste se non crede al
proselitismo e al potere della parola). In realtà “le parole sono
pietre” come sa qualsiasi teologo, umanista o scrittore (e sanno
pure gli scienziati). La nostra NON è solo una società
dell'immagine (e delle immagini) ma anche (grazie all'Altissimo) la
società della Parola (e di qualche pudico silenzio, che non fa mai
male).
Al
di là delle belle parole e di molte cose condivisibili che ha detto
(fra cui ricordo, su tutte, l'importanza dell'Africa per il Mondo e
per la Chiesa) il discorso di Papa Francesco NON mi ha sorpreso, ma
amareggiato sì e ha confermato il mio giudizio complessivamente
negativo (che però non è definitivo dato che il Pontificato non si
è concluso e il Signore opera miracoli) su questo Pontificato.
Michele
(Potete,
se volete, ricopiare il mio post, con la mia firma, post che
utilizzerò in alcune mie pagine.)
Ringrazio Serena per aver postato
quest'articolo-intervista de “La Repubblica” a Papa Francesco, che trovate a quest'indirizzo: